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Estetica, anomalie cordali congenite e voce artistica

anomalie cordali congenite

Estetica, anomalie cordali congenite e voce artistica

Alcune anomalie cordali congenite dell’apparato fonatorio possono non essere vissute come problematiche e
trasformarsi in caratteri identificativi dell’artista.

Uno dei problemi più dibattuti nel campo dell’estetica è se la bellezza sia definibile mediante parametri oggettivi o se invece sia un fenomeno puramente soggettivo. Il primo punto di vista risale a Platone.
Secondo Platone la bellezza risiede nelle proprietà che certi oggetti possiedono. Queste proprietà producono esperienze piacevoli in tutti gli uomini, purché questi siano in condizioni di coglierle.

Potremmo dire che la biologia di tutti gli esseri umani possiede un meccanismo che risponde a parametri presenti nelle opere d’arte.

Il punto di vista opposto è che la bellezza dipenda unicamente da chi la guarda. È determinata dalle sue esperienze precedenti, dalla cultura in cui vive, da convenzioni apprese. Biologicamente si tratta quindi di fattori individuali, essenzialmente legati all’apprendimento.

Quindi per Platone la bellezza è universale e non dipende da chi la osserva, perché contenuta nell’oggetto stesso, nell’atto di creazione, è dunque un’idea.

Secondo il concetto aristotelico, invece, una cosa è bella quando realizza pienamente il suo scopo, che coincide con la sua forma, secondo il concetto di techne, cioè fare una cosa con arte, possedere una tecnica.

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