voce ed emozioni

Voce ed emozioni

Come una stessa voce può generare
emozioni diverse in chi ascolta?

Un bellissimo articolo scritto da Marina Tripodi per siing magazine

Il senso della voce

Gli aspetti della voce che emozionano

Scritto da Marina Tripodi

 

Solo chi prova grandi emozioni può essere amato dal pubblico, sia esso la nostra famiglia o il mondo intero (Ciro Imparato)

Ci siamo mai chiesti perché ascoltando alcune voci proviamo delle emozioni? Ci sono voci che per noi hanno un senso (bello o brutto, buono o cattivo..) e ci sono suoni che rievocano ricordi, emozioni, paure…

 

Come può una stessa voce generare emozioni diverse in chi ascolta?
Qual è il motivo?
E quale il meccanismo che si attiva?

 

Molti sono gli studi (Anolli e Ciceri 2002 per es) condotti sulla decodifica (encoding) delle emozioni nella voce e molti altri studiosi ancora parlano di “emotional speech”.
Pochi però sono quelli che si occupano di analizzare le reazioni di chi ascolta la voce: l’ascolto della stessa può provocare emozioni dissimili in persone diverse (Kucharska-Pietura et al., 2003).

voce ed emozioniNel corso delle mie ricerche e dei miei studi personali, condotti in ambito vocologico artistico e non, ho tentato di darmi delle risposte non solo sull’aspetto funzionale della produzione corretta ed eufonica della voce, quanto sull’effetto, o meglio sul potere che la voce ha in chi l’ascolta.
In ambito musicale e canoro è molto difficile comprendere tutto questo, a prescindere dall’orecchiabilità del brano o dal suo arrangiamento musicale, o dal testo. O, ancor più, il perché del successo di alcune voci tante volte disfoniche.

Cosa comunicano, con le loro imperfezioni vocali, a masse quasi deliranti, rispetto ad altri, in misura maggiore cantanti di fama e tecnicamente ineccepibili, che non incontrano allo stesso modo il gusto del pubblico?

“Non è cosa hai detto, ma come lo hai detto”… Questo il successo di chi ha la capacità di comunicare emozioni con la propria voce, complici le loro “imperfezioni” che diventano quella caratteristica così amata per chi ascolta.
Ci sono stati studi preliminari, ai quali ho partecipato, condotti all’interno dell’Università di cui faccio parte in cui si sottolinea l’importanza dell’uso di una particolare voce in psicoterapia (la cosiddetta voce verde dal metodo Four Voice Colors) su come questo colore possa, unitamente al tradizionale trattamento, migliorare l’impatto durante il rapporto terapista-paziente.
Esiste quindi, anche un’importante correlazione tra tono vocale ed esito del trattamento nella relazione medico-paziente così come nella relazione terapista-paziente: maggiore è la percezione di una voce di supporto, maggiore sarà la soddisfazione del paziente rispetto al trattamento, la percezione del controllo su di esso e l’aderenza alla terapia farmacologica (Hall et al., 1996; Haskard et al., 2008; Rosenthal, Blanck & Vannicelli, 1984).

 

 

Il contenuto di questo articolo
è riservato agli abbonati

oppure entra con le tue credenziali

Share your thoughts