Sindrome della gamba corta e voce
Gli effetti sulla gestione del fiato della sindrome della gamba corta
Articolo scritto da: Valentina Carlile
Tratto dal Vol 5 di Siing Magazine
Qualche anno fa mi è stato inviato in studio un cantante pop che aveva problemi nella gestione di fiato e pressione sottoglottica da quando era caduto da un palco, riportando una distorsione di caviglia. Da allora riusciva a cantare solamente seduto su uno sgabello, in piedi non riusciva più a controllare l’emissione. A livello endoscopico non era stato riscontrato nulla di organico, bensì un’elevata componente miotensiva extra laringea.
Alla valutazione biomeccanica/posturale del distretto laringeo, laringe si presentava normocentrata, senza grosse restrizioni di mobilità o facilitazioni, ma asincrona con gli atti respiratori. La successiva valutazione, globale, del paziente fece emergere una dismetria dell’arto inferiore sinistro, quella che è chiamata sindrome della gamba corta (SGC), con tutto il classico quadro disfunzionale posturale che essa comporta.
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