Piano Strategico per metodo vincente
Metodo diretto o metodo indiretto?
articolo scritto da Silvia Girotto
Quale metodo prevale nel tuo modo di insegnare?
Ci sono due principali metodi con cui il didatta può guidare l’allievo verso (o lontano da) un obiettivo negoziato: il metodo diretto e il metodo indiretto. Con metodo diretto intendiamo l’insieme di istruzioni che l’insegnante dà esplicitamente all’allievo durante la lezione.
Abbassa la laringe e senti la vibrazione del petto; metti il suono più in maschera; passa dalla corda spessa alla corda sottile; ora imita il cigolio di una porta che si apre; respira profondamente come se stessi gonfiando un materassino da spiaggia nella tua pancia; o proietta la voce: sono tutti esempi di metodo diretto.
Va da sé che con metodo indiretto ci riferiamo a tutte quelle strategie che l’insegnante attua senza ricorrere a precise indicazioni verbali. I neuroni specchio, la comunicazione non verbale e quella paraverbale sono ciò di cui si nutre il metodo indiretto, che varia da insegnante a insegnante.
Combinati insieme questi due metodi principali danno origine a una serie infinita di possibili approcci didattici e, ovviamente, a una serie infinita di…nuovi metodi! Un metodo puramente diretto richiederebbe all’insegnante di non presenziare la lezione e di limitarsi all’inverosimile lettura inespressiva di una lista di comandi meccanici; viceversa, un metodo puramente indiretto, implicherebbe la rinuncia al dialogo, al suggerimento e al confronto sui contenuti, lasciando l’allievo nel dubbio di aver o meno compreso la strada percorsa.
In ogni metodo di canto c’è una parte fissa, la parte diretta (l’esercizio tecnico, la manovra pratica) e una parte variabile, quella indiretta (l’ideatore, i diversi maestri che lo praticano e lo insegnano): spesso è la parte indiretta a determinare il successo del metodo.
Quando il Maestro indica il metodo, l’allievo guardi il Maestro!